Nell’ultima partita, Jannik Sinner ha dato una grande lezione di fair play dopo uno spiacevole errore della giudice di gara Aurélie Tourte. Il giovane tennista ha dimostrato grande rispetto e controllo, cambiando il corso della partita con il suo comportamento esemplare.
La nobiltà di Jannik Sinner nel perdono dell’errore del giudice Aurélie Tourte: un esempio di fair play e rispetto.
La lezione di fair play di Jannik Sinner: il punto che ha cambiato la partita
Maledetto quell’errore. Eppure Jannik Sinner non calca la mano nei confronti del giudice di gara. Il motivo è che di errori, su quel punto del match, ce ne sono due. Quello dell’arbitro che non ha ravvisato la palla out che sarebbe costata il doppio fallo a Stefano Tsisipas ed il punto che avrebbe portato la gara sul 4-1 con il secondo break dell’altoatesino carpito al greco.
L’altro errore, però, è di Jannik Sinner. Il regolamento vuole che quando ti accorgi che una palla è fuori tu ti debba fermare, cerchiare il punto dove è caduta e chiamare il giudice arbitro affinché si esprima. Se continui è un po’ come se tu avessi accettato per buona quella giocata. Il tema, però, resta. Resta perché sulle superfici dure c’è l’ausilio dell’occhio di falco. Il computer vede e giudica se quella palla è dentro o fuori e l’arbitro non può far altro che constatare il lavoro dell’aiutante elettronico. Ed allora perché non c’è sui campi in terra battuta? Ad oggi si è deciso di non servirsene perché la pallina, sulla terra rossa, lascia il segno e quindi basta, potremmo dire, l’occhio umano.
L’occhio umano di questa partita è quello della giudice Aurélie Tourte. 38 anni, francese è fra i più apprezzati giudici di sedia. Lo è dopo una carriera da giocatrice di tennis prima e giudice poi. Nel 2017 ottiene l’autorizzazione per dirigere le partite più importanti, quelle dei livelli più importanti. E’ il golden badge, il livello più alto dei giudici di tennis. In totale sono 34 e fra di essi 13 sono donne. Lei però è l’unica ad essere utilizzata a tempo pieno nel circuito maschile. Era al Roland Garros, alle Atp Finals di Torino. Esiste il rammarico, certo, anche perché dalle dichiarazioni di Sinner emerge quanto quell’errore abbia contato nell’economia di quella partita.
La palla era fuori e avrei raggiunto il doppio break? Lo so, ma non è il mio ruolo quello di giudicare la palla buona o fuori. In un momento così penso solo a giocare. So che era fuori di tanto, ma ognuno fa degli errori e vanno accettati. Chiaramente adesso fa male perché l’episodio è caldo, ma è andata così . Così si sfoga Jannik Sinner in conferenza stampa dopo la sconfitta.
Quello che è successo dopo forse è una conseguenza di quel momento. Ho avuto dei crampi per il nervosismo, ma bisogna accettare il verdetto del campo – ha aggiunto – Non si può fare nulla adesso, questa partita è già il passato. Resta duro da accettare, perché stavo giocando un gran tennis. Io faccio errori e li fanno anche gli arbitri: non è mai facile perché dopo momenti come questi le partite possono cambiare.
Jannik Sinner ci mostra una grande lezione di fair play. Nonostante l’errore dell’arbitro che avrebbe potuto favorirlo, Sinner non cerca scuse, accetta l’episodio e nota che anche lui stesso può commettere errori. È un esempio positivo per tutti gli appassionati di tennis e per gli sportivi in generale.
In un mondo in cui si parla spesso di comportamenti scorretti e giochi sporchi, questo episodio ci ricorda l’importanza di giocare con lealtà e rispettare le regole del gioco. È facile arrabbiarsi e cercare scuse quando le cose non vanno come previsto, ma è molto più difficile prendere in mano la situazione e accettarla con dignità.
La lezione di fair play di Jannik Sinner ci insegna a essere onesti e rispettosi, sia verso gli avversari che verso noi stessi. Non possiamo controllare gli errori degli altri, ma possiamo controllare la nostra reazione ad essi. Accettare il verdetto del campo e continuare a giocare con il massimo impegno è un segno di grandezza.
Sinner ci ricorda inoltre che gli errori fanno parte del gioco. Sia i giocatori che gli arbitri possono sbagliare, ma ciò non dovrebbe influire sul nostro modo di giocare. Dobbiamo imparare a convivere con gli errori e a superarli con determinazione.
Infine, la lezione di fair play di Jannik Sinner ci mostra che anche nelle situazioni più difficili, come una sconfitta dovuta a un errore dell’arbitro, possiamo mantenere la nostra integrità e dimostrare un grande spirito sportivo. È questo atteggiamento che ci renderà dei veri campioni, non solo sul campo da tennis, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Quindi, prendiamo esempio da Jannik Sinner e ricordiamo sempre di giocare con lealtà, rispettare le regole e accettare gli errori con dignità. Questo è il vero fair play che rende lo sport così speciale e significativo per tutti noi.