La Federcalcio serba ha espresso ferma condanna per i cori offensivi a Euro2024, chiedendo sanzioni all’Uefa. I tifosi delle nazionali coinvolte hanno intonato slogan inaccettabili contro la Serbia durante la partita Croazia-Albania.
Scandalo a Euro2024: Federcalcio serba chiede sanzioni per cori offensivi durante Croazia-Albania a Amburgo.
La recente partita di calcio fra Croazia e Albania durante l’Euro2024 ha scatenato una forte reazione da parte della Federcalcio serba, che ha inviato una lettera di protesta all’UEFA riguardo ai cori offensivi pronunciati dai tifosi delle due squadre. I cori in questione hanno incluso, tra le varie dichiarazioni, frasi come uccidete, uccidete il serbo, che sono state rivolte all’intera nazione serba. La Federcalcio serba, come spiegato nella sua missiva indirizzata al segretario generale dell’UEFA, Teodor Theodoridis, ha evidenziato che questi cori hanno coinvolto un numero considerevole di individui e sono stati diretti specificamente contro la Serbia nel suo complesso.
La Federcalcio serba ritiene che l’inizio di tali cori avrebbe dovuto comportare l’interruzione immediata della partita e l’attivazione della procedura dei tre passi, come contemplato dal regolamento UEFA in caso di comportamenti razzisti o discriminatori negli stadi. La richiesta principale avanzata dalla Federazione calcistica serba è quella di punire urgente e severamente i responsabili di tali eventi, poiché queste manifestazioni di furia, odio e razzismo rappresentano tutto ciò che la vostra organizzazione sta combattendo.
Inoltre, il segretario della Federazione calcistica serba, Jovan Surbatovic, ha espresso ulteriori preoccupazioni riguardo a quanto accaduto, dichiarando pubblicamente che quello che è successo è scandaloso e chiederemo sanzioni all’UEFA, anche se ciò comporterà la nostra esclusione dalla competizione. Queste affermazioni evidenziano la grave preoccupazione delle autorità sportive serbe per il comportamento inaccettabile dei tifosi, che non solo infangano lo spirito del calcio, ma mettono in pericolo il benessere e la sicurezza dei giocatori e dei tifosi stessi.
L’UEFA ha il dovere di prendere sul serio queste accuse e di rispondere adeguatamente per garantire che il calcio europeo rimanga un ambiente inclusivo ed equo per tutti. L’adozione di sanzioni severe nei confronti dei responsabili di tali comportamenti discriminatori è fondamentale per contrastare non solo l’ostilità verso la Serbia, ma anche per sradicare il razzismo e l’odio dalle competizioni calcistiche. Solo attraverso una risposta ferma e decisa sarà possibile inviare un messaggio chiaro che questi comportamenti sono inaccettabili e non saranno tollerati.
Siamo fiduciosi che l’UEFA prenderà in considerazione questa lettera di protesta e agirà di conseguenza, assicurandosi che gli ideali di giustizia, rispetto reciproco e uguaglianza siano preservati nel mondo del calcio. Il calcio dovrebbe essere uno strumento di unione e divertimento per le persone di tutte le nazionalità, e non un terreno fertile per l’odio e la discriminazione.
Invitiamo l’UEFA a fare tutto il possibile per affrontare questa situazione e adottare misure adeguate per prevenire e sanzionare comportamenti simili in futuro. Solo attraverso azioni concrete e un impegno costante si può garantire un ambiente sicuro e inclusivo per tutti coloro che partecipano e seguono il calcio a livello internazionale. È responsabilità collettiva combattere il razzismo e l’intolleranza, e il calcio può svolgere un ruolo importante in questo processo. Speriamo che sia presa una posizione decisa e che vengano adottate le misure necessarie per assicurare che eventi come quelli avvenuti durante la partita Croazia-Albania non abbiano più luogo nel nostro sport amato.