Il trionfo dell’Impero Veneto a Antalya ha visto Conegliano emergere vittorioso nella finale della Champions League femminile. Con una performance straordinaria, hanno sconfitto l’Allianz Milano e si sono guadagnati il titolo europeo. Un risultato epico per il volley femminile italiano.
Successo trionfale a Antalya: Conegliano trionfa nella Champions League femminile, senza pietà anche per l’Allianz Milano.
Conegliano non fa sconti a nessuno, nemmeno in terra straniera. Nella finalissima della Champions League femminile di Antalya stavolta non ha lasciato scampo all’Allianz Milano ‘grandi firme’ di Paola Egonu e Miryam Sylla riuscendo a salire sul gradino più alto del cielo d’Europa: 3 a 2 il risultato finale (25-14; 23-25; 25-19; 19-25; 15-9 i parziali) e portando di nuovo la festa in Veneto. Le ‘ragazze terribili’ allenate da Daniele Santarelli hanno aggredito il match con una veemenza straordinaria, da lasciare senza fiato. Pronti via e si è già sul 4 a 0, con Milano frastornata e la Prosecco Doc a schiacciare e difendere come se fosse l’ultima palla dell’ultimo set della stagione.
La lezione delle finali scudetto ha dato i suoi frutti, ‘perdere’ non è una soluzione possibile così Plummer e compagne hanno surclassato nella prima frazione le avversarie meneghine. Il distacco tra le formazioni si è ampliato punto dopo punto (11-7; 18-11 per arrivare al conclusivo 25-14). Troppo convinte della loro forza Plummer e compagne, praticamente inesistenti Egonu e Sylla. E non poteva essere questo il canovaccio della sfida più importante d’Europa.
Paola Egonu ‘nascosta’ nella prima frazione, Paola Egonu sugli scudi nella seconda, quella in cui l’Allianz Vero Volley Milano è riuscita a scrollarsi di dosso ogni timore reverenziale ed entrare in gioco. Trascinata dall’opposta azzurra che è riuscita a demolire le certezze a muro e in difesa delle ragazze di Conegliano. Così l’inerzia del match ha cambiato direzione: Milano a mille e avversarie annichilite, incapaci di trovare la via della serenità: addio certezze d’inizio match. Il pareggio sul punto numero 7 è solo l’avvio della discesa in campo della voglia di Sylla e compagne di riaprire la sfida finale della Champions. Prima 11 a 7 e poi 17-10 per arrivare ad un meno confortante 18 a 15.
Il break di Haak e compagne spaventa ma non allarma perché Milano ha il set tra le mani con la Sylla capace di mettere a segno il suo terzo punto del match sul 21 a 16. L’ace della Lubiana (23-20) fa il paio con la seguente battuta sbagliata. Due errori in attacco di Paola Egonu, poi mettono a rischio la vittoria del set che poi comunque arriva: 25 a 23 e tutto da rifare, per entrambe le formazioni in gara.
E’ il terzo set quello decisivo, quello dove Conegliano ritrova la capacità di dominare sopra la rete di Antalya e Milano ritorna ad essere quella del primo parziale, bella e frivola. 7 a 4 per le venete che diventa un fantastico 11 a 7. Plummer Haak e compagne ritornano ad essere implacabili sottorete e gli errori di Milano fanno la differenza. E’ la forza dei nervi che sostiene il match ma è la classe che fa fare le azioni più spettacolari, così gli scambi diventano lunghi con le difese a trovare gloria sulle bordate degli opposti. Il parziale di 19 a 11 per Conegliano certifica – se mai ce ne fosse stato bisogno – la supremazia delle campionesse d’Italia. Milano è uno sparring partner, incapace di minare le certezze avversarie. La terza frazione scivola via con il ‘punto a punto’ che garantisce alle ragazze di Santarelli di aggiudicarsi il set: 25 a 19. E la Coppa che si avvicina sempre più.
La sfida di Antalya è l’ultima per diverse tra le protagoniste in campo. La centrale olandese Robin De Kruijf appenderà le scarpe al chiodo e Kelsey Robinson-Cook tornerà negli Stati Uniti mentre la Plummer si trasferirà in Turchia, al Fenerbahce. Allo stesso modo, sarà un momento importante per Gennari (verso gli Stati Uniti) e la Squarcini (che andrà a Novara). Proprio per questo ognuna tra le ragazze in campo aveva uno stimolo in più per far bene. Risultato: la sfida si è aperta un’altra volta con la Egonu tornata a giocare con astuzia e sagacia sottorete (10 a 9 e poi 13 a 11 e 15 12) e le avversarie di Conegliano a gestire lo svantaggio minimo. Egonu permettendo perché la Paola nazionale davvero si è vista poco fino a questo momento. E’ la ‘paura di vincere’, quella che fa tremare le gambe, ad imbrigliare la Plummer e socie compagne che comunque non si lasciano distanziare troppo da Milano. Ed è l’ace meneghino (sul 22 a 18) ad indirizzare il set: 4 punti di distacco sono davvero troppi per evitare il tie break. Egonu, Sylla e compagne, giocano in scioltezza e le avversarie non controbattono: 25 a 19 e tie break.
E’ il tie break a decidere il nome della regina d’Europa dove sono determinanti le ‘bocche di fuoco’; Paola Egonu da una parte e la Plummer dall’altra. Inevitabile il testa a testa finale con schemi saltati e muri insperati. Quelli che impediscono ad una delle due formazioni di prendere il largo. Lo scambio lunghissimo del 6 pari è la fotografia esatta della finale di Champions: addio gioco lineare e benvenute individualità. Si cambia campo sull’8 a 6 per Conegliano con le avversarie di Milano costrette a rincorrere. E’ l’errore di Paola Egonu a certificare la maggiore stazza delle campionesse d’Italia (10 a 6) in grado di tenere sottorete ed aumentare il vantaggio (12-7) capace di far gridare di gioia ancora una volta le ragazze allenate da Daniele Santarelli che chiudono la pratica sul 15 a 9. E’ la seconda Champions League firmata ‘Conegliano’, la prima di fronte al pubblico.