Il 4 maggio di 75 anni fa, un incidente aereo a Superga segnò la fine tragica della squadra del Torino. In un’Italia in ricostruzione post bellica, il calcio era un momento di leggerezza e passione, con il Torino che dominava gli stadi vincendo ben 5 scudetti tra il 1943 e il 1949.
La tragedia aerea di Superga: 75 anni fa, il destino crudele colpì il Torino, una squadra leggendaria perduta per sempre.
Era il 4 maggio di 75 anni fa, un giorno che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’Italia e del calcio. In quel momento, il nostro Paese era in piena fase di ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale, e il calcio rappresentava uno dei pochi momenti in cui era ancora possibile trovare leggerezza e passione. Nei campi da calcio, tra le mura degli stadi italiani, era il Torino a furoreggiare, una squadra che aveva conquistato ben 5 scudetti tra il 1943 e il 1949.
Ma la corsa di quella squadra leggendaria ebbe una fine tragica. Il destino volle che il Torino fosse coinvolto in un terribile incidente aereo, a Superga, il 4 maggio del 1949. In quell’incidente, l’intera squadra perse la vita, scatenando un dramma clamoroso la cui eco ha raggiunto i giorni nostri.
Oggi, molte sono le iniziative e gli eventi che si tengono per ricordare quella giornata e soprattutto il Grande Torino. Uno di questi luoghi di memoria è il Museo del Calcio di Coverciano, dove è possibile rivivere quei momenti attraverso diversi cimeli. Dalle maglie indossate dai giocatori durante le partite a maglie, come quella azzurra di Romeo Menti, che arricchiscono la collezione dallo scorso gennaio. Una collezione che aveva già in precedenza una spilla della Fiorentina appartenuta a Menti, squadra in cui aveva militato e a cui era molto affezionato.
Dopo l’incidente di Superga, l’ex CT Vittorio Pozzo fu chiamato a riconoscere i corpi dei giocatori che aveva allenato in Nazionale. Fu proprio grazie alla spilla della Fiorentina che Pozzo riconobbe il corpo senza vita di Menti.
Ogni anno, il 4 maggio, molte persone si recano a Superga per rendere omaggio al Grande Torino degli invincibili. Anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha voluto essere presente alla basilica in occasione del 75° anniversario della tragedia, sottolineando come in quella giornata siamo tutti granata.
Massimiliano Allegri, allenatore dei rivali della Juventus, ha raccontato che quella squadra ha fatto la storia del calcio italiano e mondiale, ribadendo l’importanza di ricordarla con grande affetto.
È stato Claudio Marchisio, ex giocatore della Juventus e della Nazionale Italiana, a concludere con un messaggio toccante. Ha raccontato come il 4 maggio a Torino si guardi il cielo, che, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, è sempre malinconico. Un gesto che tutti, indipendentemente dalla fede calcistica o dalla passione per questo sport, compiono per ricordare il Grande Torino e tutti quei calciatori che hanno perso la vita a Superga in quel terribile giorno.
Mentre le strade di Torino si riempiono di persone per celebrare il Giro d’Italia, Marchisio invita tutti a trovare qualche secondo per alzare gli occhi verso il cielo, per ricordare quella squadra leggendaria e per raccontare ai bambini chi erano quei calciatori, affinché possano tenere sempre vivo il loro ricordo. La tragedia di Superga è stata un evento terribile che ha segnato l’Italia e il mondo del calcio, ma è importante che la memoria di quel giorno continui ad essere tramandata di generazione in generazione.