L’Italia si è dimostrata creativa nel trovare soluzioni offensive durante l’Europeo 2024. Il CT ha sperimentato diverse formazioni, tra cui il 4-2-3-1, per ottimizzare le prestazioni della squadra. Scopriamo insieme come si è adattato alle sfide contro Svizzera, Albania, Spagna e Croazia.
La tattica offensiva dell’Italia: il 4-2-3-1 di Spalletti contro la Svizzera e le variazioni in Euro 2024.
Soluzioni offensive dell’Italia: 4-2-3-1 e variazioni contro la Svizzera
Il recente percorso della nazionale italiana di calcio sotto la guida di Roberto Mancini ha visto l’adozione di un modulo 4-2-3-1, uno schema spesso utilizzato anche da Luciano Spalletti, il nuovo commissario tecnico dell’Italia. Nei primi due match contro Albania e Spagna, Spalletti ha scelto di schierare una sola punta classica in avanti, mentre nel match al cardiopalma con la Croazia ha deciso di affiancare Raspadori libero di svariare a Retegui.
Tuttavia, Spalletti non considera il napoletano come il perno del reparto offensivo, bensì come un raccordo tra le linee. Nel finale contro la Croazia, l’Italia ha giocato invece con due punte di ruolo, Scamacca e Retegui. Questa soluzione potrebbe essere tenuta in considerazione per gli assalti all’arma bianca, quando è necessario segnare a tutti i costi.
Nonostante ciò, fino a questo punto, Spalletti ha schierato una squadra più giochista e in alcuni momenti attendista. È possibile che ora sia necessaria una squadra più compatta, più corta e votata alle ripartenze, come è stato evidente contro la Croazia in alcuni frangenti del match.
Se il tecnico dovesse optare per il suo solito 4-2-3-1, dovrebbe scegliere tra i due centravanti. È interessante notare che il girone dell’attacco azzurro è stato complicato, con le punte che hanno spesso ricevuto la palla spalle alla porta, sempre aggredite dai difensori avversari. La speranza di Spalletti e di tutti i tifosi italiani è che almeno uno dei due si sblocchi contro la Svizzera.
Scamacca ha giocato nell’ultima partita contro la Croazia, ma dopo le due precedenti prestazioni contro Albania e Spagna, in cui non si è certo distinto, non è mai riuscito ad accendersi. Ha trascorso 162 minuti in campo con un solo tiro nello specchio, uno respinto e due fuori bersaglio nella partita contro l’Albania. Ha toccato poche palle e ha vanificato un’occasione clamorosa su assist di Chiesa proprio contro i croati.
Spalletti chiede a Scamacca di attaccare di più la linea di difesa, una cosa che il giocatore dell’Atalanta sa fare molto bene, avendo segnato 10 gol negli ultimi due mesi per il suo club. Non segna dal 17 ottobre, quando ha trovato la rete contro l’Inghilterra a Wembley. Fino ad ora, il centravanti ha la sensazione di avere un grande potenziale inespresso e di poter fare la differenza. Deve solo sbloccarsi, come si dice nel gergo calcistico.
Sabato contro la Svizzera potrebbe essere l’ultima occasione per lui, sempre che Spalletti lo schieri dal primo minuto.
Anche per Mateo Retegui, l’italo-argentino che si è guadagnato una chiamata in nazionale, la partita contro la Croazia non è stata certo all’altezza delle aspettative. Pur dimostrando intenzioni positive, lottando su tutti i palloni e mostrando velocità negli ultimi 15 metri e abilità sulle palle aeree, non è riuscito a inquadrare lo specchio. Ha vinto 10 duelli su 13, ma ha fallito nel trovare il gol. Contro i croati ha realizzato due sponde corrette, subito 4 falli e toccato 29 palloni. Il suo unico colpo di testa è uscito alla sinistra del portiere.
Questi dati dimostrano che forse ha avuto più presenza rispetto a Scamacca, ma non è riuscito a incidere positivamente sulla partita. Ha giocato 123 minuti senza mai concludere a specchio.
Per superare la squadra svizzera, che può vantare una difesa quadrata e giocatori di grande livello, la nazionale italiana avrà bisogno di più di quanto abbiano mostrato fino a questo punto Scamacca e Retegui.