La solidarietà verso il tennista di Torre del Greco, Raul Brancaccio, è stata dimostrata da molti dopo le denunce di fischi e insulti al Napoli Tennis Cup Atp Challenger 125. Brancaccio ha ricevuto attestati di coraggio per aver affrontato il tema delle scommesse nel tennis.
Un coro di solidarietà verso il tennista di Torre del Greco: No al tifo contro per le scommesse!
Sono davvero numerosi gli attestati di solidarietà che sono giunti al tennista di Torre del Greco, Raul Brancaccio, dopo aver denunciato sui social di essere stato fischiato e insultato dal pubblico durante la Napoli Tennis Cup Atp Challenger 125. Questo accadimento ha suscitato numerose reazioni, molte delle quali sono state positive nei confronti di Brancaccio, elogiandolo per il coraggio dimostrato nel portare avanti questa tematica. Anche il giovane Jannik Sinner gli ha inviato un messaggio privato per sostenerlo, così come Vavassori ha espresso la sua vergogna per ciò che è accaduto. Anche Matteo Berrettini e molti altri tennisti si sono mostrati vicini a lui, spronandolo a non fermarsi qui.
Indubbiamente, l’intervento dell’Atp è necessario per porre fine a questi episodi, poiché non può essere accettato che tali situazioni si verifichino durante una partita di tennis. Noi tennisti vogliamo che il nostro sport sia caratterizzato dalla correttezza e dall’assenza di un tifo becero.
Brancaccio ha perso la partita in tre set, nonostante abbia sprecato ben sette match ball. È stato proprio in questa fase delicata del match che è stato sommerso da fischi e insulti. Il pubblico gli urlava frasi come fai doppio fallo, sei scarso e si vantava di aver scommesso contro di lui. Brancaccio ha provato a non dare peso a tali cose, ma è difficile non pensarci. Ciò è particolarmente doloroso poiché tutto ciò è successo proprio nella sua città, e certamente non si aspettava un simile comportamento. È veramente vergognoso che alcune persone non abbiano educazione.
Venendo al match in questione, Brancaccio ha perso due set a uno contro il francese Pierre Herbert, che occupava l’ottava posizione nel torneo Napoli Tennis Cup Atp Challenger 125. La sconfitta di Brancaccio, attualmente numero 321 del mondo, è stata accompagnata dall’acceso tifo contrario da parte del pubblico, nonostante lui sia nativo di Torre del Greco. Questo lo ha spinto a scrivere un duro post sui social, in cui attacca coloro che sporcano uno sport così bello solo per vincere scommesse.
Il tennista campano ha affermato che molte volte il silenzio parla più di mille parole, ma in questi casi bisogna proprio parlare. Il suo post è un sfogo contro tutte quelle persone che ieri facevano il tifo, quasi da stadio, contro di me. Gente ignorante, inutile e vergognosa che rovina uno sport così bello solo per vincere scommesse. Ha inoltre aggiunto di essere nato a Torre del Greco e di essere fiero di essere corallino, ma non può fare a meno di esserne contento di non viverci più, poiché il comportamento delle persone rappresenta l’esempio di un popolo ignorante. Trova veramente vergognoso che durante un torneo così importante a Napoli, si possa tifare contro l’unico napoletano in gara. Mentre è deluso dalle persone, in parte le ringrazia perché grazie a loro ha potuto farsi notare ma ha palesato l’ennesima figura di merda. Invita la gente a cambiare per il suo bene, ma se la prossima volta continueranno a tifargli contro, lo facciano più forte, perché tanto più lo faranno, tanto più ne uscirà forte. Nel frattempo, continua a inseguire i suoi sogni nonostante le avversità.
Per quanto riguarda i dettagli del match, Brancaccio ha, come già menzionato, sprecato sette match point sul punteggio di 6-3 5-4 ed è poi crollato contro Herbert 3-6, 7-5, 6-0, dopo 2 ore e 22 minuti di battaglia.
La solidarietà mostrata verso Brancaccio è un segno importante che dimostra come gli atti di intolleranza e mancanza di rispetto non siano tollerati nel mondo dello sport. È necessario continuare a lavorare per promuovere una cultura di fair play e rispetto reciproco tra i tifosi e gli atleti. Solo in questo modo possiamo garantire che eventi come quelli vissuti da Brancaccio non si ripetano in futuro.