Scopri la storia affascinante del pioniere italo-svizzero del calcio italiano, Ermanno Aebi. Con 12 anni all’Inter e due presenze con la maglia Azzurra, è considerato il primo calciatore ‘oriundo’ della Nazionale italiana. Leggi di più su questo talentuoso giocatore misto su La curiosità!
Il primo calciatore precursore italo-svizzero nell’Italia – Il talento di Ermanno Aebi nella Nazionale Azzurra e nell’Inter.
Ermanno Aebi è una figura importante nella storia del calcio italiano. Si tratta del primo calciatore oriundo della Nazionale italiana, ossia un giocatore di origini straniere che rappresenta il paese di adozione. Nato a Milano, ma cresciuto in Svizzera, Aebi ha contribuito a fare la storia dell’Inter e della Nazionale italiana.
Dopo aver studiato al college di Neuchatel, Ermanno Aebi ha imparato a giocare a football e ha sviluppato le sue abilità nel campo del calcio. Tornato in Italia all’età di 16 anni, è entrato nella neonata squadra dell’Internazionale, nota oggi come Inter. Il suo debutto avvenne nel 1910 e fu parte integrante del successo della squadra, che vinse il suo primo scudetto nerazzurro.
Aebi ha trascorso la maggior parte della sua carriera nell’Inter, giocando per loro fino al 1922/23. Durante questo periodo, ha vinto un secondo scudetto nel 1920 e ha accumulato un totale di 143 presenze e 106 gol. La sua abilità nel campo di gioco era indiscutibile e la sua presenza in campo contribuiva al successo della sua squadra.
Ma la carriera di Aebi non si limitò solo al club. Dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana e aver prestato servizio militare durante la Prima Guerra Mondiale, Aebi ha avuto l’opportunità di indossare la maglia dell’Italia. Il suo debutto in Nazionale avvenne il 18 gennaio 1920, a Milano, in un’amichevole contro la Francia, che si concluse con una vittoria italiana per 9-4. In questa partita, Aebi segnò una tripletta, dimostrando ancora una volta le sue abilità sul campo.
Successivamente, Aebi giocò ancora una partita in Nazionale il 28 marzo 1920 a Berna, questa volta contro la Svizzera, il suo paese d’origine. Purtroppo, l’Italia venne sconfitta 3-0, ma la partecipazione di Aebi mostrò il suo legame speciale tra la sua città natale e il suo paese di adozione.
Dopo la fine della sua carriera come calciatore, Aebi rimase comunque coinvolto nel mondo del calcio. Nel 1949, fece parte della Commissione tecnica della Nazionale italiana insieme a Ferruccio Novo e Roberto Copernico. Questo dimostra quanto fosse rispettato nel mondo del calcio italiano e quanto fosse importante il suo contributo al calcio italiano.
Ermanno Aebi rimarrà sempre un pioniere nel calcio italiano. La sua carriera è stata segnata da successi sia a livello di club che a livello internazionale, e la sua eredità continuerà ad ispirare i giovani calciatori italiani e a essere un punto di riferimento nel mondo del calcio.