Il dominio inarrestabile di Djokovic: un campione straordinario che incarna l’agonismo e la determinazione. Djokovic è considerato un uomo con poteri sovrumani, un vero e proprio robot della vittoria nel mondo del tennis.
Il fenomeno Djokovic: un campione extraterrestre della racchetta – Sovrumano, indomabile, leggendario: l’unico re della terra rossa.
Il dominio di Djokovic: il campione invincibile
Disumano, alieno, programmato per vincere, robotico: gli aggettivi si sprecano quando si parla di un campione come Novack Djokovic. Un uomo dotato di superpoteri, un campione che è un trattato vivente di agonismo e determinazione. Nonostante l’età, gli infortuni, i momenti difficili, non si dà mai per vinto e la partita di ieri, quella che lo ha visto prevalere contro l’argentino Francisco Cerundolo, ne è la dimostrazione evidente.
Contro il numero 23 del ranking, che a un certo punto sembrava avere la partita in mano ma ha avuto paura di vincere, Nole ha ribaltato il match recuperando dal 2-1 e un quarto set giocato zoppicando ma soprattutto uscendo dalla tempesta che lo stava travolgendo, a causa di un problema fisico che lo stava tagliando fuori da tutto, dal torneo e dal piedistallo da numero 1.
In Italia si stava già esultando per celebrare Jannik Sinner come nuovo re del ranking, possibilità che si sarebbe concretizzata in caso di sconfitta di Nole, ma proprio quando ormai il match del 37enne sembrava non valere più un centesimo, lui ha cambiato le carte e si è ripreso il suo destino da vincente conquistando al quinto set una sfida durata oltre 4 ore e mezza.
Dopo le cinque ore di gioco della notte precedente contro Musetti, il campione serbo ha vinto il primo parziale agilmente 6-1, poi ha cominciato a zoppicare per un problema alla gamba destra. A più riprese si è toccato il ginocchio, mostrando segni di difficoltà nei cambi di direzione.
Nel secondo set ha dovuto salvare ben 12 palle break, ma alla fine si è dovuto arrendere perdendo 7-5 il secondo parziale. Nel terzo set Cerundolo è stato in grado di tenere il servizio, sfruttando con il passare dei game la fatica di Nole nel restare all’interno dello scambio. A più riprese il serbo si è consultato con il suo staff, ha avuto una palla dell’1-1 pari, poi ha perso subito il servizio e l’argentino è salito 3-0 per poi chiudere 6-3. Non c’era più partita, o almeno sembrava così.
Prima del quarto set, il serbo ha chiesto di nuovo l’intervento del fisioterapista, ha preso un antidolorifico ma non ha fatto altro che trascinarsi per tutta la durata del set, cercando, come un animale ferito, di sfruttare ogni possibilità per restare in piedi. Ma Nole ha tenuto duro e ha portato a casa il set 7-5 per poi partire per il quinto e decisivo set con un break. Il campo di Cerundolo era diventato di colpo piccolo piccolo. Ha trovato le energie per realizzare il controbreak e tenersi in corsa fino alla fine. Ma il serbo ha sfruttato la palla del 5-3 togliendo per la seconda volta la battuta all’avversario, stordito dalla tenacia di un campione indomito. E nel servire per il match, dopo che nel game precedente era risalito dallo 0-40, ha dato il morso finale.
Adesso però rimane un’incognita: sarà in grado di giocare i quarti di finale mercoledì contro Casper Rudd? Le sue parole non fanno ben sperare: Nel terzo game del secondo set sono scivolato e questo ha influito sul ginocchio. Non so cosa succederà domani o dopodomani, né se sarò in grado di scendere in campo e giocare, ha detto il serbo, aggiungendo che il suo infortunio era legato alla mancanza di terreno in campo e che era riuscito a finire il suo match grazie agli antinfiammatori.
Nonostante questa incertezza, non possiamo non ammirare la forza e la grinta di Djokovic. Un campione invincibile che, anche nelle avversità, dimostra il suo dominio sul mondo del tennis. La storia di ieri è un ulteriore capitolo nella sua epica carriera. E noi siamo pronti a tifare per lui, nella speranza che possa ancora regalarci emozioni indimenticabili.